Perche la vita non ha senso se non la racconti a qualcuno…

sanremo

Il mio secondo tempo


03/03/2007

Questo post incomincia esattamente da dove mi ero fermato nell’ultimo alla vigilia di inter udinese con la promessa di una superchicca sul festival di san remo che tra le altre cose ormai sta volgendo al termine…


consiglio a tutti di vedere questo video e per i plebei che non hanno ancora l’adsl che si inculino e se lo vedano lo stesso …il grende pippo franco di un tempo….di questo festival ne sto facendo volentieri a meno e ma oggi mentre visionavo la mia poste un sondaggio mi ha colpito…diceva piu o meno cosi Michelle Hunziker giusto che venga pagata un milione di euro???…e qui mi sono fermato a riflettere…ecco penso che la maggior parte della gente che abbia risposto al sondaggio non abbia mai visto nella sua vita un milione di euro e penso che mai li vedra…ma magari sono anche capaci di rispondere che un milione di euro per pagare la madrina del festival siano giusti…mah…cmq che dire ero sul punto di partire per milano con poche speranze e una voglia matta di tornare in trasferta…che dire del pareggio penso se ne siano accorti tutti della voglia che mi e’ tornata invece me ne sono accorto pure io…sara stato che erano tornate le birrette ???sara che ero vestito piu casuals del solito…sara che siamo passati anche in vantaggio mentre io meditavo una sconfitta madornale…alla fine contro le attese di tutti i presenti eravamo in 42 piu il fex…l’idea iniziale era di metterci in secondo anello tramite i biglietti presi dalla curva nord interista mettendoci in secondo anello dove diciamo si mettono i milanisti in casa…qualcuno meditava gia di lasciare qualche ricordino ai guerrieri ultras ma alla fine il settore ospiti e’ aperto e decidiamo di sistemarci la…

visti da qua sembriamo veramente pochi..in realta mancavano ancora una decina di persone che erano fuori a prendere il biglietto che grazie ai nuovi decreti legge adesso bisogna prendere direttamente sul posto…per il resto cerchiamo di farci sentire fin che si puo facendo un discreto tifo fino alla fine e ance durante l’intervallo…torniamo cosi a casa con un punto in piu in classifica e anche con una trasferta in piu…aspettando domenica l’empoli in casa e poi la trasferta a roma che sembra si debba gioare in posticipo ma tanto ho giusto una settimana di ferie e quindi non mi preoccupo….si avvicina invece cagliari e non si sa ancora come andare e questo invece i preoccupa non poco invece…gia perche la soluzione meno dispendiosa e’ quella che impiega piu tempo visto che ci vogliono almeno 2 giorni…ma vabbe pensiamo a non prenderle domanica dall’empoli che poi la domenica dopo si va a roma da totti e compagnia bella….forse e’ anche gia annunciato in posticipo …giusto perche siamo una tifoseria tranquilla…ma chi ci pensa a quei 50 sessanta coglione che se na vogliono andare giu…piu a tutta la massa di pecoroni mangia panini dietro…cmq oggi il tempo stringe quindi un articolo veloce veloce…

Cerca di incassare assegno da Dio

Indiana, giovane finisce in prigione

Un ragazzo di Hobart (la capitale dell’Indiana in Usa) ha tentato di incassare un assegno da Dio. Il 21enne si è presentato allo sportello della Chase Bank con la pretesa di ritirare 50mila dollari da un assegno firmato da “Il Re dei Sapienti, il Re dei Re, il Signore dei Signori, il Servitore”. Ma è finito dietro le sbarre per truffa e resistenza a pubblico ufficiale.Anche se inizialmente avrebbe potuto sembrare una burla, ora la cosa si fa più seria. Il giovane Kevin Russell dovrà vedersela con la giustizia per reati gravi che potrebbero persino costargli la prigione: tentata frode, tentativo di intimidazione delle forze dell’ordine e resistenza a pubblico ufficiale.Russell, infatti, si era presentato per incassare l’assegno compilato su una matrice non valida, senza il timbro della banca d’origine. Con sé, poi, aveva diversi altri assegni compilati allo stesso modo ma di diverso importo, tra cui persino uno da 100mila dollari. A quel punto, all’impiegato allo sportello non è rimasto altro che allertare subito la polizia.Ma, all’arrivo degli agenti che hanno cercato di ammanettarlo, il bizzarro cliente ha cominciato a divincolarsi e, durante il trasporto al commissariato di polizia, li ha minacciati. Per il momento non è stata fissata la data dell’udienza davanti al giudice. Ma, intanto, il giovane è stato trasferito in prigione e, per poter uscire, dovrà pagare mille dollari di cauzione. Questa volta, però, senza l’aiuto di Dio.

 

e poi io non lavoro in una zona di pazzi…stamattina mi ariva una cliente le batto lo scontrino 5 euro e 17 mi da 5 euro e mi fa 17 tondi???…mah robe da matti…ed ora una song veloce veloce perche oggi sono veramente di fretta…la canzone e’ di De Gregori sentita mercoledi alle 4 e mezza di notte anzi di giovedi mattina mentre facevo benzina e il ciccio dormiva tranquillamente sul sedile posteriore…

La Leva Calcistica Della Classe ’68

Sole sul tetto dei palazzi in costruzione,
sole che batte sul campo di pallone e terra
e polvere che tira vento e poi magari piove.
Nino cammina che sembra un uomo,
con le scarpette di gomma dura,
dodici anni e il cuore pieno di paura.
Ma Nino non aver paura a sbagliare un calcio di rigore,
non è mica da questi particolari che si giudica un giocatore,
un giocatore lo vedi dal coraggio, dall’altruismo e dalla fantasia.
E chissà quanti ne hai visti e quanti ne vedrai di giocatori
che non hanno vinto mai
ed hanno appeso le scarpe a qualche tipo di muro
e adesso ridono dentro a un bar,
e sono innamorati da dieci anni
con una donna che non hanno amato mai.
Chissà quanti ne hai veduti, chissà quanti ne vedrai.
Nino capì fin dal primo momento,
l’allenatore sembrava contento
e allora mise il cuore dentro alle scarpe
e corse più veloce del vento.
Prese un pallone che sembrava stregato,
accanto al piede rimaneva incollato,
entrò nell’area, tirò senza guardare
ed il portiere lo fece passare.
Ma Nino non aver paura di sbagliare un calcio di rigore,
non è mica da questi particolari che si giudica un giocatore,
un giocatore lo vedi dal coraggio, dall’altruismo e dalla fantasia.
Il ragazzo si farà, anche se ha le spalle strette,
questo altro anno giocherà con la maglia numero sette.
 

28/02/2007

Prima di iniziare il post odierno ecco che pubblico un bell’articolo che parla ancora dei fatti di catania…qualcuno dira ancora quelli basta…qulacuno si sara gia dimenticato di quello che  e’ successo qualcuno no ….qualcuno ha ancora voglia invece di parlarne…

Come tanti altri ultras, siamo esterrefatti sbigottiti attoniti incazzati ed impauriti da quello che è successo a Catania e da quello che sta accadendo in questi giorni.Avversiamo al 100%, da sempre, chi – pseudo ultras compresi – usa il calcio per traffici vari e/o per fare violenza gratuita, al di fuori di ogni codice, ma il gioco al massacro dei mass media e di quasi tutto il mondo politico è semplicemente scandaloso.Nulla, sia chiaro, può giustificare quello che è accaduto a Catania, a prescindere dal fatto che sia morto l’Ispettore Raciti e nemmeno se si scoprisse che altro ha causato la sua morte (vedere alla voce “lacrimogeni sparati ad altezza d’uomo”), ma siamo pronti a scommettere che il 90% di quei ragazzi (e soprattutto ragazzini) che hanno messo a ferro e fuoco una città non sono gli ultras per come siamo e come li intendiamo noi. E se tali essi si definiscono (o si credono…) ci chiediamo se magari non sia proprio una conseguenza del fatto che i media hanno dato, negli anni, questa immagine stereotipata dell’ultrà: il maledetto, il violento, il “protagonista” del casino domenicale. E a qualcuno questo protagonismo, questa visibilità mediatica può piacere o può servire, ed anche molto.Certo è cosa completamente diversa dal vivere ultras sette giorni su sette: partecipare alle riunioni, preparare la coreografia, organizzare la trasferta, viaggiare in lungo ed in largo a proprie spese, così, “solo” per il gusto di stare dentro a qualcosa di importante, che ti riempie, che ti fa crescere, che da semplice individuo ti trasforma in Persona. E da Persona capisci anche il valore della vita ed il rispetto dell’altro.Noi pensiamo, senza criminalizzare la realtà Ultras (con la U maiuscola) catanese, che i protagonisti dei fatti di venerdì siano individui senza cervello, che hanno agito senza pensare alle conseguenze delle proprie azioni sconsiderate.Gente pericolosa, dunque; colpevole, certo; da condannare, senza se e senza ma.Diciamo di più, pur consapevoli delle critiche che qualcuno senz’altro ci farà: di fronte ad episodi che mettono a rischio la vita di una persona dove sta il limite tra reticenza ed omertà?! Non prendere concretamente le distanze da certa gente significa esserne complici: alzare le spalle e dire “Io non lo faccio” di fronte a chi, magari nostro vicino in curva, usa le lame o le bombe carta, non basta più. Questa teppaglia non merita alcun tipo di solidarietà, nessuna impunità, costi quel che costi.Ed infatti il problema è che ora l’italiano medio, che ha ricevuto la solita informazione sensazionalistica, superficiale e supina agli interessi politici ed economici, se la prende con gli ultras nel loro complesso, indistintamente e aprioristicamente, e chiede più repressione, stadi militarizzati, modelli spagnoli e inglesi, senza sapere un accidenti di quello che dice.Perché l’italiano medio che sbraita (o vede sbraitare) in tv allo stadio non è mai andato, non sa di cosa parla ed ascolta cronache o, peggio, analisi di giornalisti che per la maggior parte non hanno mai messo il piede in una curva e forse qualcuno nemmeno in uno stadio: parlano per sentito dire, di quello che gli fa comodo dire (la dura legge dell’audience…), si richiamano a teorie sociologiche arcaiche e superate, non sanno distinguere (scusate se è poco) un fumogeno da un razzo, una torcia da un lacrimogeno. Un ultras da un teppista, appunto.Parlano e scrivono a vanvera, ed ovviamente senza contraddittorio, di impunità e di accondiscendenza nei confronti dei tifosi. Ma quando? Ma dove? Non sono al corrente dei sequestri di persona, delle condanne senza processo, dei pestaggi gratuiti e feroci, delle limitazioni delle libertà personali che non solo gli ultras, ma spesso chiunque si reca allo stadio, deve subire. Ricordate il “derby del bambino morto” a Roma? Poichè nessuno di questi benpensanti del giorno dopo si è mai domandato come mai uno stadio intero ha chiesto di sospendere la partita, inveendo pesantemente contro le Forze dell’Ordine, ve lo diciamo noi: perché, vivendo lo stadio e conoscendo certi modi spicci (per non dire altro…) di gestire l’ordine pubblico, hanno creduto verosimile che ci potesse capitare il morto, e non per colpa dei semprecolpevoli ultras. Poteva essere l’occasione per riflettere, invece si è parlato solo del potere di ricatto dei violenti e di uno pseudo complotto ordito dalle due tifoserie.Ed ancora: i nostri politici e giornalisti non sanno, o forse (peggio) fingono di non sapere delle gabbie, da dove la partita la vedi col binocolo anche se hai pagato 40 euro; non sanno che il modello inglese significa sospensione della libertà per 90 minuti; non sanno che il modello spagnolo significa interdizione anche di portare una bandierina allo stadio e partite giocate in un silenzio surreale; non sanno che significa partita a porte chiuse, tanto il business si fa con le pay-tv…Ma è possibile che ancor oggi nessuno (o quasi) si interroghi sul fatto che la repressione scientifica, arrogante, spesso illegittima ed incostituzionale di questi ultimi 15 anni altro non ha fatto che alzare un muro di odio tra gli ultras (che pagano in quanto tali, a prescindere dalle loro eventuali cattive azioni) e lo Stato, rappresentato fisicamente dalle Forze dell’Ordine? Ma non ci avevano garantito, volta per volta, che le varie (cinque!!!) leggi speciali emanate avrebbero definitivamente risolto il problema del tifo violento? E allora che risultati hanno dato l’abolizione dei treni speciali, le diffide, il divieto di accendere un fumogeno, il biglietto nominale, la legge sugli striscioni violenti?! Perché non capire che a quella strada, cieca eppure percorsa sempre oltre, occorreva sostituire altri metodi, a cominciare dal dialogo e dall’ascolto del mondo del tifo?Gli Ultras hanno indubbiamente tante colpe, noi stiamo con quegli Ultras che riconoscono certi errori, si sono assunti le proprie responsabilità ed oggi sono pronti ad assumersene di nuove per evitare che, davvero, non si ripeta più nulla di tanto grave. Con loro vogliamo combattere la violenza sconsiderata perchè amiamo questo sport e la sua forza di aggregazione. Non lo facciamo certo per i ronaldi-vieri-inzaghi, non per i cannavari-po,po,po, non per il giornalismo asservito e schiamazzante, ma per i colori della nostra squadra, per i ricordi da bambino, quando andavamo allo stadio con nonno che non c’è più, per la pastasciutta ingollata a 100 all’ora per correre allo stadio, per le trasferte di 20 ore, i campi bianchi delle serie cosiddette inferiori, i gol all’ultimo minuto ecc. ecc. ecc.Siamo pronti, da Ultras e con gli Ultras, a pagare anche oltre le nostre colpe, ma passare come il Male Assoluto non solo del mondo del calcio ma dell’intera società italiana, ebbene ce ne passa…Fermarsi è stato giusto, ma il baraccone già riparte e le bastonate alla fine arrivano sempre ai soliti, maledetti ed indifendibili ultras. I Presidenti starnazzano per ricominciare come se nulla fosse, come se il problema non li riguardasse: del resto a quanti di loro fa persino comodo non avere più gli ultras tra i piedi, gli stessi ultras che magari hanno avversato e contestato (cosa ben diversa dal ricattare) certe loro pratiche speculative…Vedendo i provvedimenti contenuti nell’ennesimo Decreto antiviolenza ci verrebbe da dire “Aridatece Pisanu”, pur sapendo bene quanto negli anni abbiamo osteggiato la legge del Ministro poi scoperto a sussurrare con Lucky Luciano…Assolutamente d’accordo pretendere che gli stadi siano a norma e che le partite si disputino tutte al pomeriggio (tra l’altro una causa cara al mondo ultras…), ma per il resto è un colpire nel mucchio, come sempre, il mondo ultras, criminalizzando migliaia di persone colpevoli non già di essere realmente responsabili di atti violenti ma di essere Ultras. Se applicassimo questo metro di misura, allora, dovremmo dire che tutti i politici sono corrotti, che tutti i giornalisti sono prezzolati, che tutti i preti sono pedofili, che tutte le star dello spettacolo sono cocainomani, e l’elenco andrebbe avanti all’infinito. E ancora, chiediamo ai nostri parlamentari: come vi sareste sentiti se, negli anni di piombo, la vostra militanza, quand’anche un pochino agitata, fosse stata equiparata alle pistolettate ed alle bombe che hanno insanguinato il nostro Paese!?Prendiamo atto, nuovamente, che contro gli ultras si applicano provvedimenti di limitazione della libertà (di azione, e forse anche di pensiero…) mille volte più pesanti di quelli utilizzati per combattere la mafia ed il terrorismo (vecchio e nuovo).Non paghi delle diffide tradizionali, già vulnus del nostro ordinamento e molto spesso utilizzate al di fuori di ogni presupposto legale e sostanziale, ecco oggi la “diffida preventiva”: bel colpo signori, avete trovato la formula per farci fuori! Inutile dire che i primi a pagare saranno proprio i ragazzi che si prendono più responsabilità nei gruppi, i ragazzi che in questi anni non hanno accettato in silenzio gli abusi ed il malaffare, quelli che “disturbavano i manovratori” del calcio italiano, e che manovratori: Carraro, Moggi, Matarrese… dobbiamo continuare?! Ops, ma di cosa ci lamentiamo… siamo o non siamo Campioni del Mondo?!C’era una volta la libertà di parola e di pensiero anche per gli ultras, ma da oggi il solerte funzionario, magari provvidamente imbeccato, ci potrà diffidare per una critica poco gradita dal presidente, per un “signornò” di sacrosante ragionei per una t-shirt un po’ sopra le righe, per uno sguardo minaccioso (beh, questo a qualcuno già è capitato …).Invitiamo i nostri politici, così attenti a tranquillizzare l’ondata di moral panic, a fare molta attenzione, perché questa norma – al pari di quella che vieta, di fatto, le trasferte – oltre che essere ingiusta e degna di uno Stato Militare rischia di essere controproducente, elevando all’ennesima potenza la violenza.Certamente una larga parte di Ultras, proprio perché cervelli pensanti, donne e uomini veri, si chiamerà fuori dalla “guerra totale”: anche questo vorrà dire avere mentalità. Ma ci saranno frange, più o meno manovrate, più o meno controllabili, che avranno campo aperto per le loro azioni delinquenziali: spazzato via il folclore delle bandiere ed i canti della curva, verrà avanti la logica della coltellata a tutti i costi, della bomba carta, della bottiglia molotov e forse anche peggio.Noi non chiediamo, non abbiamo mai chiesto, impunità: chiediamo giustizia. Pene anche più dure per chi approfitta dello stadio per compiere dei reati, ma che vengano scontate dopo un normale processo: basta con i DASPO a tradimento o, peggio, preventivi. E cosa tanto impossibile?!Chiediamo che le Istituzioni si interroghino seriamente sul fatto che le curve rappresentano da quasi quarant’anni un luogo ed un momento di aggregazione per decine di migliaia di ragazzi e ragazze che qui, e non più altrove (partiti, oratori, ecc.), trovano stimoli e possibilità di crescita, partecipazione, socialità.Se si vogliono davvero evitare nuove tragedie, senza distinzione di colori e di divise, è necessario ripartire da qui, dalle forze positive, talvolta forse troppo esuberanti, che sprigiona il mondo ultras. Per non dire poi di quanto può sembrare schifoso per un ragazzo, e non è retorica, il mondo fuori dalle curve: la coca che da anni scorre a fiumi (se ne è accorto anche Lei signor Ministro degli Interni?!) e che ti brucia gli amici, un lavoro a giorni alterni e con poche tutele, continuate voi se volete…Su questi ed altri temi è necessario, prima che il Decreto venga convertito in Legge, fare partire un confronto tra Istituzioni ed Ultras e siamo certi che quest’ultimi (sempre con la maiuscola!) saranno pronti a fare la loro parte.Nel chiudere, un forte abbraccio alla famiglia dell’Ispettore Racidi: a loro lo stesso pensiero profondo che riserviamo alle famiglie di Stefano Furlan, Celestino Colombi, Fabio Di Maio, Sergio Ercolano e di tutti i tifosi vittime di una violenza che non ci appartiene. 

Lo staff di Sport People  http://www.sportpeople.net

NB chiunque, singoli tifosi e/o gruppi ultras, condivida il contenuto di questo comunicato è libero di diffonderlo nel modo che più ritiene opportuno ed utile (siti web, volantini, lettere a giornali e tv locali, ecc.) e di portarlo a conoscenza dei parlamentari eletti sul proprio territorio e/o al proprio partito politico di riferimento.

 

Questo dovrebbe essere uno degli ultimi accenni alla vicenda mi pare di aver affrontato abbastanza l’argomento e i suoi strascichi li si vivra ancora per lungo tempo…e mentre l 17enne indagato per l’omicidio resta ancora in carcere nonostante nessuno abbia ancora dimostrato che sia colpevole io domenica finalmente sono tornato allo stadio ma se devo essere sincero non e’ andata come me l’aspettavo…non sono riuscito ad esultare a nessuno dei gol…non so che cazzo abbia nella testa…sono tre settimane che cho una voglia matta di andare allo stadio e adesso che ci sono tronato non mi ha fatto nessun effetto particolare..ai tornelli nessun problema sara che sono entrato prestissimo alle due meno un quarto ero gia dentro a vendere fanzine..sara ke ero smonato visto che ero la da solo e mi parlave di gettare parole al vento…bisognava fare la coreografia per il fex se no me ne sari rimasto volentieri fuori…sono anche venuti tutti i giocatori con un mazzo di fiori sotto la curva…qualcuno dice che erano venuti a riappacificarsi con i tifosi dopo lo striscione …ce tra l’altro e’ stato fatto dai club che in curva non centrano un cazzo cmq la coreografia come la ha definita il gazzettino era “indimenticabile” secondo me e’ venuta la solita merda…la gente veniva da me e mi chiedeva chi fosse il feccia..mah secondo me c’e gente che viene allo stadio e non si rende neanche conto che c’e della gente che canta sotto..come se fossimo la classica orchestra che c’e in un teatro …la gente sa che c’e ma tutti se ne fottono se quelli si stanno sbattendo l’anima per suonare gli attori dello spettacolo sono da un altra parte…sara che non trovo nemmeno una foto sul web delle foto di domenica sara che ho visto un’immagine del settore della curva ad un gol e mi pareva piu vuota del solito…sara che non c’e l’entusiasmo di una volta sara colpa degli stornelli ma un sacco di gente mi ha detto che il prox anno non vuole piu venire ..sara che mancavano i mignon…sara che avevo fatto tardi la sera prima  e mi ero svegliato presto per portare a spasso loris…sara che era nuvoloso e quindi ero di pessimo umore…sara che avevo bevuto una birretta e non ero molto carico…sara che quei mercenari non danno l’anima per la maglia che indossano…sara che e’ quello che vogliono …sara che mi sono tagliato i capelli e mi stanno di merda…sara che non saro mai come mi vogliono sara che mercoledi si va a milano e magari un po di entusiasmo visto che siamo in trasferta magari mi viene…cmq che dire ieri per una volta che potevo vedermi in tranquillezza la partita non ho visto un cazzo…la partita e’ finita 3 a 3 che dire pareggio con l’ascoli e il parma rispettivamente ultima e penultima della serie cosa faremo a milano???la partita della vita???quella che interrompera la serie positiva di 17 vittorie dell’inter???credo proprio che se ci deve essere una squadra che dovra fermare l’inter quella non e’ la nostra…ma nel prossimo post avremo la risposta…intanto si vociferano cose strane sulla nostra trasferta di domani ma fino al ritorno non dico nulla…ed ora un giochino carino carino che ho trovato sul web…

Tienimi la birruria

Volete bere una buona birruria fresca? Andate al bar…spiacenti, qui si tratta di tenere una birruria ad un vostro amico… facile???


ed ora un omaggio al festival di san remo che e’ iniziato oggi…questo e’ il primo video che era la sigla del vecchio festival…la canzone e’ Gioca Jouer…canzone di claudio cecchetto tratto da san remo del 1981 che e’ anche nella colonna sonora di notte prima degli esami…nel prossimo post un’altra sigla …


ed ora trattiamo un tema caro a tutti gli innamorati…il comune di roma vuole eliminare tutti i lucchetti messi dagli innamorati sull’ “ormai famoso” ponte Milvio…ecco la risposta di Moccia l’autore del libro da cui e’ nata l’idea…fonte tgcom naturalmente…. 

Salviamo i lucchetti sul ponte

Federico Moccia sul Messaggero di martedì 27 febbraioBene. Sai quando non sai veramente cosa dire? Ecco, questa è una di quelle volte. Ieri mi hanno chiamato molti amici giornalisti: «Hai saputo, Federico? Ma ti rendi conto! Ma come? E’ il sogno più bello, ma come è possibile che arrivino a tanto». E io, che non sapevo che cosa stava accadendo, mi trovavo spiazzato.«Ma insomma si può sapere cosa sta succedendo?». «Ma sul serio non lo sai? Hanno deciso di tagliare i lucchetti del terzo lampione di Ponte Milvio». Rimango così, in silenzio. Allora mi faccio mandare un comunicato via email. Aspetto seduto nel mio terrazzo mentre bevo un po’ d’acqua. Poi guardo lontano. Quanto è bella Roma. Poi alzo le spalle. Chissà cosa ci sarà veramente dietro tutta questa storia. Alla fine apro il computer e finalmente lo leggo. «E incredibilmente pervenuta adesso una richiesta da parte del Gruppo Consiliare “l’Uli-vo per Veltroni” del XX Municipio con la quale si chiede di “procedere urgentemente alla rimozione dei lucchetti presenti sui lampioni di Ponte Milvio”». Rimango senza parole. O meglio guardo allibito proprio quelle. Ma come? Ma non può essere. Ma proprio da questo sindaco che è uno scrittore, un uomo sensibile che ha affrontato nel suo romanzo, La scoperta dell’alba, il tema delle difficoltà proprio tra giovani e adulti. Ma no, non ci posso credere. E’ uno scherzo. Poi continuo a leggere. Marco Daniele Clarke, assessore ai Lavori pubblici del Municipio XX, risponde così: «Quella dell’Ulivo è una iniziativa retriva e miope che offende i tanti innamorati che hanno collocato un lucchetto su Ponte Milvio».Mi ricordo che l’anno scorso avevo chiesto a mia zia Annamaria Amenta, grande prof di italiano, latino e storia, se c’era qualche leggenda d’amore a Roma perché volevo legare la storia d’amore tra Step e Gin a qualche famoso bene culturale per esaltarlo, non certo per rovinarlo! Ma la mia amata prof mi ha detto che non c’era niente. Comunque, prima dell’uscita del libro “Ho voglia di te”, ho fatto un giro per tutti i possibili quartieri alla ricerca di qualunque posto che potesse diventare un nuovo simbolo per quei giovani che si sono così appassionati alla mia storia e soprattutto alla voglia di leggere e di sognare.Poi sono tornato verso casa e mi sono fermato a Ponte Milvio. E improvvisamente ho sorriso. Non c’è niente da fare, cerchiamo tante cose in giro, magari lontano da noi, e spesso ce le abbiamo sotto il naso! Quale posto può essere meglio di questo? Eccolo il nuovo simbolo per quei giovani che voglio romantici sognare! Sì, questo ponte sarà il ponte degli innamorati! E così sono tornato a casa e ho scritto quella pagina dove Step e Gin si fermano a quel terzo lampione, chiudono il lucchetto e buttano la chiave nel Tevere giurandosi amore per sempre. Da quando è uscito il libro, ragazzi è ragazze vengono a quel terzo lampione e mettono un lucchetto buttando nel Tevere la chiave. E’ capitato perfino a spagnoli, tedeschi, perfino dei giapponesi, ve lo giuro li ho visti io con i miei occhi.E’ bello sognare. E’ bello pensare che quel gesto possa durare, che quel gesto non vada perso nel tempo, che un giorno quella semplice promessa diventi un giuramento, magari proprio da quel semplice lucchetto nascerà un solido e duraturo matrimonio. Lo so, qualcuno mi dice che sono un sognatore. Però Paulo Coelho ha detto che è proprio la possibilità di realizzare un sogno che rende la vita interessante. So che lei signor Sindaco ci sta pensando su, che sta valutando la situazione e soprattutto il “rischio” che questi lucchetti possono comportare. Ma anche lei ha riconosciuto che sono una cosa «bella e spontanea». Io semplicemente le chiedo: mi scusi, signor Sindaco, non pensa che qualche volta qualche “rischio” lo si debba correre? Anche perché se ci levate anche i sogni, cosa ci resta?

la canzone di tiziano ferro ti scattero una foto che ultimamente mi ha preso un casino e ke e’ ambientata sul ponte….ed ora prima di chiudere un tributo ad un grande musicista che finalmente ha vinto un premio oscar…al grande ennio morricone in uno dei suoi film…indagine su di un cittadino al di sopra di ogni sospetto…